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2023_08_28-attualita-bresaola-copertina

Tentazioni di salumeria italiana

Cosa c’è di meglio di qualche fetta di bresaola Beretta essiccata all’aria di montagna per regalarsi un piatto fresco, leggero e nutriente?

Il prolungarsi dell’estate invoglia a concedersi piatti rinfrescanti che non appesantiscano troppo la digestione e lo stomaco. Un buon carpaccio di bresaola è sicuramente un’ottima scelta per coloro che desiderano conciliare gusto e leggerezza. La bresaola Beretta è prodotta nella zona tipica della Valtellina seguendo un’antica ricetta tradizionale e si fregia del marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta). È ricavata usando una delle parti più pregiate della coscia di manzo, la punta d’anca, un taglio che permette di ottenere un prodotto finale fragrante, di colore rosso vivo e con la caratteristica striatura di grasso all’interno della carne. Dopo un’accurata selezione della carne, essa viene immersa in una miscela di sale e spezie per almeno due settimane per permettere al taglio di acquisire la sua tipica e distintiva nota aromatica. Trascorso questo lasso di tempo, la bresaola viene insaccata in un budello naturale e lasciata stagionare per almeno sei settimane in locali a temperatura e umidità in modo da acquisire la caratteristica consistenza morbida. La bresaola è fra i pochissimi salumi a non essere prodotto con carne di maiale. Grazie al suo elevato contenuto di proteine e al basso tenore di grassi, la bresaola è ideale nell’ambito di una dieta equilibrata e non contiene né glutine né lattosio. È una delizia servita tradizionalmente sotto forma di carpaccio con l’aggiunta di qualche scaglia di parmigiano, rucola e condita con limone e olio. Naturalmente è ottima anche per la preparazione di involtini farciti con formaggio fresco o verdure; per arricchire un tagliere di affettati misti oppure anche tagliata a striscioline e usata per condire risotti e paste.

Una lunga tradizione
La bresaola ha origini antichissime (1400) e nasce nelle Alpi per poi diffondersi soprattutto nelle regioni della Valtellina e Valchiavenna con la necessità di conservare le carni per lungi periodi. Fino alla fine del 1800 rimane una produzione locale, per poi diffondersi agli inizi del 1900 nel resto d’Italia grazie alla nascita di laboratori di trasformazione. Si ritiene che il nome derivi da “Brasa” (brace), poiché un tempo i locali per l’essicazione venivano riscaldati con dei bracieri.

LA RICETTA

Involtini di bresaola con formaggio fresco al limone

Ingredienti per 4 persone
• 150 g di bresaola • 200 g di formaggio fresco al naturale • 1 cucchiaino d’olio d’oliva • ½ cucchiaino di succo di limone • un poco di scorza di limone • ca. 2 punte di coltello di pepe di Cayenna • sale • 20 g di rucola

Preparazione
Mescola il formaggio fresco con quasi la metà dell’olio e il succo di limone. Aggiungi un po’ di scorza di limone grattugiata e condisci con pepe di Cayenna e pochissimo sale. Distribuisci il formaggio fresco aromatizzato sulle fette di bresaola, aggiungi qualche foglia di rucola e arrotola le fette. Condisci le fette arrotolate con l’olio rimasto e cospargi con un pizzico di pepe di Cayenna