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2022_12_26-attualita-cotechino-copertina

Un classico di Capodanno

Il cotechino è un piatto molto gettonato durante le festività, ma è apprezzato anche il resto dell’anno, soprattutto se è di produzione ticinese.

Come vuole la tradizione, mangiare del cotechino o dello zampone accompagnati da lenticchie la notte di Capodanno è di buon auspicio per l’anno a venire. Per chi sceglie di dare la priorità ai prodotti regionali, Migros offre nel suo assortimento alcuni classici salumi da cuocere di produzione ticinese, specialità che spaziano dallo zampone alle luganighe fino al cotechino, quest’ultimo disponibile ai banchi macelleria anche nella variante dei Nostrani del Ticino, ossia con materie prime al 100% di origini ticinesi. La variante classica del cotechino è invece prodotta dal Salumificio Sciaroni di Monte Carasso, il quale elabora il salume secondo un’antica ricetta di famiglia utilizzando carni suine svizzere e ticinesi selezionate. «Il nostro cotechino è composto da un trito di carne magra di maiale, cotenna e lardo macinati finemente e aromatizzate con sale, pepe e una miscela di spezie genuine creata da noi», ci spiega Franco Sciaroni, titolare insieme alla figlia Isabella dell’azienda fondata nel 1949. «Una volta ottenuto un composto ben omogeneo, esso viene insaccato nel budello naturale e lasciato asciugare una notte a temperatura controllata per eleminare l’acqua in eccesso. A questo punto il cotechino è pronto per essere confezionato e fornito ai negozi Migros». Per gustare pienamente gli aromi genuini di questo prodotto regionale è importante prepararlo nel modo giusto: «Il cotechino richiede una cottura di 1 ora e ½ affinché tutti gli ingredienti possano amalgamarsi bene tra di loro. Immergete il prodotto in una pentola capiente riempita di acqua fredda. Accendete il fornello e cuocete a ebollizione appena accennata per il tempo necessario. Bucate il cotechino solo a fine cottura per non disperderne i succhi. Affettate e servitelo ben caldo accompagnato dalle tradizionali lenticchie, purè di patate o patate bollite. Buon appetito!», conclude Franco Sciaroni.